E’ una storia d’amore immaginaria ambientata nella Polonia dell’olocausto, durante la seconda guerra mondiale. Presentata in una forma narrativa, la coreografia mira ad evidenziare la diversità culturale della comunità Ebraica rispetto alle autorità SS a volte utilizzando una sottile vena satirica.
Una storia coreografica che impegna diverse tematiche, combinando dinamica e intrattenimento, alterna momenti molto cupi a momenti molto poetici, ma allo stesso tempo crudeli.
Storicamente accurato ed attento, il concetto coreografico è stato concepito in memoria di tutte le vittime dell’olocausto.
“Così continuiamo a vivere la nostra vita, pensai. Segnati da perdite profonde e definitive, derubati dalle cose per noi più preziose, trasformati in persone diverse che di sé conservano solo lo strato esterno della pelle; tuttavia, silenziosamente, continuiamo a vivere. Allungando le mani, riusciamo a prenderci la quantità di tempo che ci è assegnata, e poi la guardiamo mentre indietreggia alle nostre spalle”
“LA RAGAZZA DELLO SPUTNIK” di Murakami Haruki